1° PREMIO
“CARCERATA NEI GIORNI” – Letizia Tarantino
C’era sevizia nei suoi occhi,
nel suo sguardo famelico.
Fece del tuo sentimento scarabocchi,
del tuo desiderio psichedelico.
Come lo scrigno di cristallo,
scaraventato, frantumato,
così, per il coltello, sangue corallo
sgorga dal tuo cuore sfasciato.
Rese il tuo corpo schiavo,
ora è ridotto allo schermo,
negli altri porta scherno,
da te protetto, ora è servo.
Dinanzi al male sei impotente,
le lacrime sono foglie,
tra le parole della gente,
quelle affilate armi canaglie.
E ti nascondi, e sei rabbia,
ti ritiri, e sei velcro.
Ti vergogni dei tuoi contorni,
carcerata nei giorni.
Mi hai sperperato,
ma non sono io in quella foto.
Solo male ti ho recato,
Io sono l’amore vero, a te ignoto.
“Per l’efficacia espressiva e per essere riuscita, attraverso un’attenta scelta lessicale e l’evocatività del linguaggio poetico, a restituire il senso di impotenza e la pervasività del dolore”
2°PREMIO
“COME UN’INFEZIONE” – Lorenzo Guerrieri
Come un’infezione,
hai sparso la parte di me,
ritratta, immortalata per te.
Volevo fidarmi, volevo trovarmi,
volevo trovarci, volevo provarci.
“Per essersi distinto per incisività e padronanza del linguaggio poetico. Per l’onestà disarmante racchiusa in pochi versi, caratterizzati da grande cura formale, per essersi mosso tra similitudine e anafora conservando una verità ad alto contenuto emotivo, che mostra senza paura la dignità dell’essere fragili.”
3° PREMIO
“IO E IL MONDO” – Erica Lazurca
Essere derisi, umiliati scoperti
Da milioni di persone che sono inesistenti
Forse sono io, forse siamo tutti quanti,
Che siamo rimasti troppo tempo sotto gli abbaglianti
I miei errori continuamente ribaditi
Da quegli sguardi penetranti quasi divertiti
Dai non te la prendere caro amico
Ho una cosa importante che ora io ti dico:
Sono una persona con un onore
A cui avete tutti quanti spezzato il cuore
Quelle lacrime sul viso strazianti e “divertenti”
Che stranamente mi hanno fatto andare avanti
Non chiedere scusa, non sai cos’ho passato
E dopo tutto ciò come ho ricominciato
Non voglio compassione, tristezza, comprensione
Perché ormai le sento tutte a ripetizione.
“Per aver raccontato con grande dignità di un dolore che con fatica si è superato, senza tuttavia sminuirlo. È una poesia che dice “mi riprendo la mia vita”, che passa da una condizione dolorosa a una condizione dolorante, unendo una grande assertività alla musicalità di una filastrocca. Per essere riuscita a fare tutto questo senza perdere un forte aspetto di responsabilità e critica sociale, del gruppo.”
MENZIONE SPECIALE
“LUNA E L’ALTRA” – Anita Liotta
Luna ha i polsi tagliati e braccialetti colorati
si veste sempre di rosso
l’altra indossa dettagli neri
e crede di essere una strega,
sua madre ha sempre avuto gatti neri
Luna nei sogni urla “svegliami”,
l’altra di notte i sentimenti che di giorno nasconde coi sorrisi
Luna è una ragazza difficile, ma con il cuore facile
si innamora di chi incontra,
l’altra non crede che siano tutti buoni
e un ragazzo le scrisse, che l’amava,
la vedeva bellissima e la voleva.
Luna è turbata, l’altra non sa bene che fare.
Il ragazzo fa il carino
vuole solo delle foto in fondo.
Luna manda di sé seni e culo,
adesso il ragazzo è contento, è sicuro,
il giorno dopo a scuola la guardano tutti,
“fa l’innocente, ma alla fine è una troia”
e allora corre nei corridoi
con le lacrime agli occhi e il sorriso di chi sta per esplodere,
ma aspetta di arrivare al bagno per farlo
lì butta nel cesso dai polsi tagliati i braccialetti colorati.
“Per essersi distinta per potenza espressiva, uso delle immagini, musicalità e padronanza di una narrativa cinematografica.”